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Questo sito vuole ricordare l’attività di Italo Mataloni. Troverete una galleria di immagini di alcune tra le sue opere rimaste, e delle recensioni a lui dedicate.

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ITALO MATALONI
ITALO MATALONI

Valerio Mariani

Rai, terzo programma “7 Arti” (08.02.1972, ore 21:30)

“Brani di vita marmorea”


È un luogo comune credere che le testimonianze del mondo classico vengano assunte nell'arte dei secoli successivi come richiamo all'idealismo, quasi un ritorno più o meno nostalgico all' età dell' oro della Grecia e di Roma.

Se nella maggioranza dei casi l’artista si volge alla bellezza formale degli antichi marmi per ritrovarvi un ordine e una costruttività da contrapporre al disfacimento anticlassico del tempo in cui vive, molto spesso la funzione del frammento di scultura che è affidato ai secoli, suscita nell'artista stimoli diversi e talvolta inaspettati, perfino polemici.

 

Non si può fare a meno di pensare a questo stato d'animo visitando la mostra inaugurata alla “Galleria Astrolabio” e dedicata ad ltalo Mataloni, che conoscevamo anche prima delle sue meritate fortune a Buenos Aires, Cordoba, Mendoza, e nei principali centri del Sud-America.

 

Nato e cresciuto nel clima di una pittura schietta e tendenzialmente impressionistica, in possesso di una spontanea sicurezza di disegno, questo I’artista di polso ci aveva offerto paesaggi improntati con originalità e gusto personale, ma il gruppo di opere di ispirazione archeologica ci attrae con maggior efficacia e ci fa intendere lo sviluppo compiuto inpochi anni dalla sua personalità.

 

Attraverso una originale e fervida attenzione rivolta ai rilievi classici, invece di limitare la ricerca verso la statuaria immobilità, l'artista ne ha avuta accesa la fantasia. Egli si trova così, in questa sua originale posizione di pittoricismo evocativo, addirittura accanto a Piranesi, che sapeva tradurre gli antichi rilievi in altrettante rievocazioni poetiche

misteriosamente palpitanti di vita.

 

Mataloni, al contrario di Sironi che spesso dava alla sua pittura un carattere di rilievo archeologico, ci offre, in una visione succosa e largamente spennelleggiata, brani di vita marmorea restituiti alla nobiltà e al dramma umano come apparizioni lontane che acquistano consistenza nella materia pittorica.

 

Talvolta uno dei personaggi è già sulla soglia dell'esistenza, quasi emergendo dalla folla di ombre per sortilegio e in questo rapporto misterioso fra il vero e il non vero, si svolge la suggestiva pittura che certo acquisterà, dall' attuale esperienza, un più ampio respiro verso un mondo di singolare poesia epica.